Quindicimila metri sopra il cielo

Uno sfondo da cartolina con le immagini più rappresentative della bellezza, dell’arte e della natura napoletana, su stampe di tre metri per due, affisse per un mese tra aprile e maggio in dodici aeroporti internazionali francesi, tedeschi, spagnoli, americani e giapponesi e … nel Nord Italia con particolare attenzione al Nord Est: non è una campagna pubblicitaria come tante ideate per propagandare località turistiche o promuovere vacanze low cost ( Napoli non ha mai avuto bisogno di farsi conoscere), ma si tratta di un tentativo, sicuramente costoso, visto il prezzo corrisposto ad un’agenzia romana di un milione e mezzo di euro, per tentare di risollevare il turismo in Campania compromesso dalla così detta ’emergenza rifiuti’.
Non è questo l’ambito per trattare l’argomento da un punto di vista politico, ma il nostro periodico vuole essere una finestra aperta sul mondo e quindi non possiamo ignorare tanta gente che guarda impotente e sbigottita uno scenario inimmaginabile anche da un autore di film apocalittici e non possiamo non fare alcune considerazioni.

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Contro la disunione, la fiducia

La parola “unificare” deriva dal latino “unus” e “facere”, “fare uno”, riunire cioè varie parti diverse, non contraddittorie, e metterle insieme in modo da ottenere un’unità armonica ed omogenea.
È un’azione di avvicinamento, di connessione in mancanza della quale ognuna delle parti o degli esseri seguono cammini diversi, separati e contrapposti.
Senza questo gesto di unificazione, ci toccherebbe vivere in un perpetuo caos, nel quale sarebbe molto difficile trovare un senso all’esistenza ed alle sue variabili circostanze.
La malattia che si abbatte sul nostro presente storico – e che ci portiamo dietro in forma larvale già da molto tempo – è proprio il separatismo,

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Il vento fa il suo giro (di Giorgio Diritti)

La storia di Chersogno, sulle Alpi Cozie, è quella di tanti altri borghi di montagna, non solo sull’arco alpino, non solo in Italia: i disagi, il clima, la scarsità di servizi e di lavoro allontanano la popolazione più giovane, che si rifà una vita in città, o più lontano, e al massimo torna per le feste. La sopravvivenza e la memoria restano così in mano ad un pugno d’uomini, in buona parte anziani, in bilico tra un futuro geograficamente lontano ed i resti di un tempo che fu.
Tra quelle montagne immobili, antiche, che stagionalmente ricordano a chi le abita il loro potere, la loro forza, si è facilmente tentati di dimenticare lo scorrere del tempo, di far congelare un giorno, o un istante, e lasciarlo ripetere all’infinito. Viene sempre il momento, però, in cui alla porta si presenta l’imprevisto, in questo caso un pastore francese, allevatore di capre, alla ricerca di un nuovo posto dove trasferire attività e famiglia. A lui, che fugge da una cultura che non condivide, preferendole una dura ma più naturale vita tra i monti, basta un tetto sulla testa e degli ambienti adatti a svolgere correttamente il suo lavoro.

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Attenti a QUEI TRE: intervista a Talete, Anassimandro e Anassimene

Cari lettori, l'intervista a Pitagora pubblicata nel numero precedente, ha scatenato una serie di richieste di altri filosofi. Oggi apriamo le porte a tre di loro che sono stati particolarmente insistenti. Dicono di voler chiarire le cose una volta per tutte! Eccoli che arrivano e i loro volti non promettono nulla di buono.

Egregi Maestri, ci avete tempestato di richieste per poter venire qui. Perché?
Talete: Perché siamo stanchi di essere classificati solo come scienziati.
Anassimandro: Siamo anche educatori.
Anassimene: E di noi sottovalutate troppe cose.

Calma, Signori, calma, vi prego. Andiamo per ordine. Innanzitutto vi presento ai lettori. Siete tutti e tre di Mileto.
T. Sì, io e i miei due discepoli siamo di Mileto, sulle coste dell'attuale Turchia, una delle colonie greche più ricche.

Lì siete rimasti. Pitagora, nella sua intervista, vi ha lanciato una frecciatina...
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Marc Chagall 1887-1985

Fondazione Guggenheim, Museum of Modern Art, New YorkMarc Chagall nacque il 7 luglio 1887 a Vitebsk, in Russia, da una famiglia ebrea, maggiore di nove fratelli. Nonostante la povertà e le condizioni disagiate, l'artista iniziò a studiare pittura nel 1906 e, l'anno dopo, frequentò l'Accademia di Belle Arti con il maestro Nikolai Roerich.
La sua formazione artistica non venne influenzata dall'arte naturalistica e manierista del maestro Leon Bakst, conosciuto successivamente a Pietroburgo. Il giovane Chagall manifestò il proprio talento, originale ed innovativo, già nelle sue prime composizioni.
Dedicate a temi esistenziali simbolici, come nei dipinti Le nozze e La sagra del 1908, ad episodi biblici ed ai ricordi di un’infanzia felice, immersa in un'atmosfera d'incanto quasi fiabesco, esse contengono forme e figure volutamente sproporzionate, con enormi differenze di spazio e dimensione.

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