Numero 19
Quindicimila metri sopra il cielo
Uno sfondo da cartolina con le immagini più rappresentative della bellezza, dell’arte e della natura napoletana, su stampe di tre metri per due, affisse per un mese tra aprile e maggio in dodici aeroporti internazionali francesi, tedeschi, spagnoli, americani e giapponesi e … nel Nord Italia con particolare attenzione al Nord Est: non è una campagna pubblicitaria come tante ideate per propagandare località turistiche o promuovere vacanze low cost ( Napoli non ha mai avuto bisogno di farsi conoscere), ma si tratta di un tentativo, sicuramente costoso, visto il prezzo corrisposto ad un’agenzia romana di un milione e mezzo di euro, per tentare di risollevare il turismo in Campania compromesso dalla così detta ’emergenza rifiuti’.
Non è questo l’ambito per trattare l’argomento da un punto di vista politico, ma il nostro periodico vuole essere una finestra aperta sul mondo e quindi non possiamo ignorare tanta gente che guarda impotente e sbigottita uno scenario inimmaginabile anche da un autore di film apocalittici e non possiamo non fare alcune considerazioni.
Innanzi tutto suona ridicolo parlare di “emergenza” visto che tale termine sta ad indicare un fenomeno inaspettato e imprevedibile, una situazione che impone di intervenire rapidamente.
Il problema dello smaltimento dei rifiuti nella Campania risale ad almeno quindici anni fa, è una malattia cronica non un'emergenza. Nel tempo ha avuto alti e bassi ma nel mese di gennaio, è il caso di dirlo, ha raggiunto picchi altissimi: è stato calcolato che i rifiuti di Napoli, accatastati con una base di trentamila metri quadrati, avrebbero raggiunto un'altezza di quasi quindicimila metri, il doppio dell'Everest.
E poi, se esiste da quindici anni perché solo adesso ha varcato i confini regionali e nazionali? Perché in particolare la campagna pubblicitaria è partita ad aprile?
Tutto merito delle mozzarelle di bufala che per il 90% si producono in Campania e che nel mese di marzo hanno visto calare del 32% la richiesta a livello internazionale. Addio export di mozzarella!
E’ facile capire che solo quando il problema ha varcato i confini del sociale, della salute e della giustizia ed è entrato nel campo economico ha avuto la degna attenzione di chi conta e della stampa e si è gridato allo scandalo.
Una conferma in più che il “valore” che tutto muove è il profitto: unico tasto sensibile in un mondo basato sul denaro. Che importa che una delle più belle città del mondo sia sepolta da tonnellate di schifezze con effetti gravi sulla salute degli abitanti!
Speriamo allora che il crollo del mercato alimentare e del turismo potranno quel che vent'anni di immobilismo non hanno potuto.
Ed ancora… Perché rivolgersi solo a mezza Italia?
E’ chiaro che la scelta risponde alle regole del commercio: è il ricco settentrione che usufruisce del sud per le fughe dal progresso, approfittando delle vacanze. Ma rimane il fatto che così facendo l’altra metà del nostro Paese è stata esclusa dalla logica del profitto, cosa che dalla gente comune può essere letta anche in chiave diversa: “Non siamo tutti italiani?” Ha, quindi, comunque l‘effetto di un messaggio trasversale che s’infiltra nell’inconscio collettivo ratificando l’idea di divisione, di separazione e quindi di contrapposizione. Tanto è così che, invece di esprime solidarietà per i cittadini colpiti da tale calamità, si sentono da alcune parti commenti del tipo “Gli sta bene, se lo sono meritato!”. Non suona tanto diverso dall’infelice e tanto biasimato commento della nota attrice Sharon Stone nei confronti del popolo cinese vittima nel mese di maggio del terribile terremoto come giusta compensazione del karma per il trattamento riservato da loro ai Tibetani.
E’ il caso di riconquistare una dimensione umana sia nell’individuale che nel collettivo. Essa non contempla l’accanimento nei confronti dell’altro, ma esige la manifestazione di sentimenti di unione e la conseguente e coerente azione per poter costruire un mondo migliore.
La filosofia attiva promossa da NA in quasi 60 Paesi nel mondo dal 1957 riprende la concezione classica dell’umanità intesa come una grande famiglia e favorisce una educazione ai valori propri dell’individuo, quegli stessi valori che hanno favorito la nascita e lo sviluppo delle grandi civiltà del passato e che non sono legati alle mode ma alimentano il cuore e la mente dell’uomo di sempre.
Nelle pagine seguenti troverete, oltre all’immancabile riflessione della Direttrice Internazionale di Nuova Acropoli, Delia Steimberg Guzman, ed a interessanti articoli dei nostri collaboratori, l’annuario delle attività più importanti del 2007 realizzate da NA di Italia, una riposta concreta alla necessità dell’uomo di vivere il presente con la proiezione di un futuro a misura d’uomo.
Buona lettura!