Se avessimo tempo...
Se avessimo tempo per fermarci e riflettere, scopriremmo un mondo sconosciuto, un sapore inconsueto delle cose, uno scorrere nell’apparentemente statico, una causa in ciò che sembra non avere senso, una risposta ai nostri perché.
Noteremmo il grande nell’infinitamente piccolo e quanto è piccolo ciò che appare smisurato.
Capiremmo che non c’è contraddizione tra gli estremi, ma un’unione che annulla le diversità.
Ci renderemmo conto che l’odio, il disonore, l’invidia, l’intolleranza non esistono di per sé... sono solo assenza, vuoto, aridi letti di fiumi dove non fluisce più acqua.
Una diga sbarra il corso all’onore, all’altruismo, al coraggio e soprattutto all’amore ed all’ideale di unità che l’accompagna.
Già, perché chi ama vuole unirsi all’amato, è attratto da colui che è il completamento di sé; ha la forza che i Greci chiamavano Eros, il semidio figlio di Poros (abbondanza) e Penia (mancanza).
Quando c’è Eros i due estremi si cercano e tracciano un sentiero da percorrere; proprio dell’amore è, allora, camminare fino ad unire gli opposti.