Numero 16
Se avessimo tempo...
Se avessimo tempo per fermarci e riflettere, scopriremmo un mondo sconosciuto, un sapore inconsueto delle cose, uno scorrere nell’apparentemente statico, una causa in ciò che sembra non avere senso, una risposta ai nostri perché.
Noteremmo il grande nell’infinitamente piccolo e quanto è piccolo ciò che appare smisurato.
Capiremmo che non c’è contraddizione tra gli estremi, ma un’unione che annulla le diversità.
Ci renderemmo conto che l’odio, il disonore, l’invidia, l’intolleranza non esistono di per sé... sono solo assenza, vuoto, aridi letti di fiumi dove non fluisce più acqua.
Una diga sbarra il corso all’onore, all’altruismo, al coraggio e soprattutto all’amore ed all’ideale di unità che l’accompagna.
Già, perché chi ama vuole unirsi all’amato, è attratto da colui che è il completamento di sé; ha la forza che i Greci chiamavano Eros, il semidio figlio di Poros (abbondanza) e Penia (mancanza).
Quando c’è Eros i due estremi si cercano e tracciano un sentiero da percorrere; proprio dell’amore è, allora, camminare fino ad unire gli opposti.
Forse la causa dei problemi del mondo attuale è proprio la mancanza di Eros, della forza che annulla le diversità nell’anelito di conoscere ciò che si ignora.
Eros segue sempre Afrodite, la dea dell’Amore, nata da Urano, il cielo stellato.
È al suo seguito, ma non è l’amore-saggezza, però ne è attratto e la ricerca; nel suo cammino cerca sempre la sua luce. È allora il simbolo stesso della Filo Sofia, amico della saggezza, amante del bello e quindi del buono e del giusto, un viandante mai stanco né sazio di ciò che trova.
Fermiamoci un attimo a riflettere...
Dov’è Eros oggi? Lo abbiamo gettato nel fango, impedendogli di camminare ed unire gli opposti.
Spetta, allora, alla Filosofia riscattare la sua libertà e permettergli di volare tra gli uomini, abbattendo barriere e cancellando confini.
La separatività, l’ostilità, l’aggressione, la paura dell’uomo per l’uomo paralizzano l’azione, bloccano la mente e chiudono il cuore.
Se capissimo che sono allontanamento dalla sorgente, da ciò che ci è proprio, potremmo, attraverso un cammino di unificazione, raggiungere di nuovo la dimensione umana.
Questa è la natura della filosofia, aprire il cuore, liberare la mente, far fluire energia nelle mani per donare generosamente il meglio di sé. Questo è il cammino che Nuova Acropoli propone da 50 anni in più di 50 Paesi nel mondo. È percorso da uomini e donne di ogni etnia, estrazione sociale, cultura e religione, per migliorarsi e contribuire così alla costruzione di società più etiche e solidali.
Se vuoi, lettore, fermati e rifletti, magari come me scoprirai cose di cui mai avresti immaginato l’esistenza.