Scienza e visione disincarnata
Al termine di una lunga ed articolata riflessione sul pensiero, Cartesio (1596 - 1650) giunge a sostenere il suo più famoso enunciato: «Cogito, ergo sum». Penso, dunque sono. Il suo fine è fare appello alla ragione per fuoriuscire dall’oppressione delle superstizioni e dei pregiudizi, che si concretizzava nel dogmatismo della Chiesa Cattolica propugnatrice di una sola Verità; per chi aveva osato contraddirla pose in essere scomuniche, messe all’indice e persino pene capitali (vedi Galilei o Campanella). Cartesio è consapevole di questo, ma di fronte a tale posizione che guarda al mondo come ad una realtà immutabile (così come l’ha creata Dio) ambisce ad una riflessione filosofica libera da dogmi. Tuttavia, non ritenendo confacente a sé uno scontro con il Vaticano, propone un astuto stratagemma: il dubbio metodologico.
La sua intuizione è semplice e seducente: immaginare, attraverso ogni mezzo concettuale disponibile, tutti gli artifizi e gli inganni che i sensi possono produrre ai danni del nostro sapere. Così, ad una mente onesta non rimane che rigettare come falsa qualsiasi conoscenza messa in discussione dal dubbio. La soluzione è dubitare, dubitare di tutto.