Il dovere, l'eroe e l'antieroe

 

Il dovere, l'eroe e l'antieroe


Vi sono momenti di crisi e di difficoltà in cui si sente maggiormente il bisogno di eroi. È forse questo il momento in cui ci troviamo a vivere oggi? C’è così tanto bisogno di eroi, di uomini e donne di valore, che oggi si finisce per considerare tali chi, semplicemente, porta avanti il proprio dovere. Eppure la distinzione tra chi compie il dovere che gli compete e l’eroe è davanti agli occhi di tutti, anche se oggi, essendo entrambi esempi rari, tendiamo a confondere i due termini. Compie il dovere colui che riconosce i propri impegni ed agisce, con la coscienza sveglia, portandoli a compimento. Eroe è la persona che si distingue per azioni straordinarie che comportano una certa dose di rischio. Già nella mitologia eroe o eroina era considerato il figlio di esseri umani e di dei, personaggio straordinario dotato di forza di volontà e coraggio. Basti pensare ad Ercole o a Psiche: nelle narrazioni entrambi superano svariate difficoltà e prove, lottano senza paura per uscirne alla fine vittoriosi.

In parte umani ed in parte divini, dunque. Non sbaglieremmo se evidenziassimo già in ogni essere umano la presenza di questa doppia natura, una rivolta verso il basso ed una rivolta verso l’alto. È una condizione, questa, produttrice di una lotta permanente interna all’animo umano che, se da una parte si vuole migliore, dall’altra si rivolge verso ciò che l’appesantisce o l’abbrutisce. Ed, in effetti, la parte istintiva lo trascinerà verso l’inerzia, la comodità, verso il non agire se non per interessi personali ed egoistici, la parte superiore - o divina come la chiamerebbe Platone - lo eleverà fino a rendersi capace di intuire la possibile unione con l’umanità, con nobili ideali di solidarietà ed infine lo porterà a superare limiti e fragilità proprie dell’essere umano.

Eppure, cosa ci spinge ad agire sotto l’influsso di una forza o dell’altra? Perché alcuni sanno essere eroi nei momenti più cruciali ed altri no?Il dovere, l'eroe e l'antieroe - Nuova Acropoli

Due sono le condizioni che permettono all’essere umano di dare il meglio di se stesso. Una di queste consiste nella propria stessa natura, l’altro elemento determinante è il vivere giorno dopo giorno secondo i più nobili valori.

Non ci si può ritrovare coraggiosi in un giorno preciso – quando magari urge la necessità di atti eroici - se non lo si è stati nel quotidiano, se non si sono mai coltivate idee nobili e non si lotta per difenderle, se non si è adempiuto con disciplina ai propri compiti, se non si è imparato a dominare le passioni con nobiltà, se non si sono superate le paure affrontandole con le necessarie virtù, se non si lotta ogni giorno perché le azioni compiute risultino corrette e giuste.

E noi? Ci siamo mai chiesti come ci comporteremmo se ci trovassimo davanti ad una situazione limite? Come ci comporteremmo se dovessimo affrontare un rischio, un pericolo o semplicemente una scelta delicata? Porci la domanda o immaginare certi eventi potrebbe rappresentare un buon “allenamento” affinché si possa compiere il gesto giusto al momento giusto. Se non lo abbiamo neanche preso in considerazione, difficilmente riusciremo a mostrare coraggio quando sarà necessario farlo. Non si tratta di considerare tutti i casi possibili ma di imparare a conoscersi e ad avere le idee chiare su chi vogliamo realmente essere.

Fondamentale è sapere chi assumiamo come modello, chi l’attuale società considera un modello. Com’è difficile, oggi, riconoscere il bene dal male! Mentre nelle antiche civiltà si tramandavano le gesta di eroi, ove erano sempre chiari il Bene e il Male, oggi spesso il cinema , la tv ed i romanzi, specchi della nostra cultura o anticultura, ci propongono dei veri e propri antieroi che difficilmente sanno distinguere il Buono dal Cattivo.

Ed ecco che il giovane che cresce, vive e si forma da solo, in una cultura relativista - che svaluta ogni valore - e nichilista - che nega il merito e la virtù - finisce per trovarsi privo di identità e fortemente impreparato di fronte alla vita.

Dove volgere lo sguardo, dunque? Di cosa ha bisogno un giovane che aneli a ritrovare valori, coraggio e umanità in un’epoca che pare confusa sulle sue stesse radici?

Principalmente, guardare alle condizioni della propria vita, ai propri doveri, ai propri compiti. Chi adempie il dovere che gli è proprio, chi attende quotidianamente ai propri compiti compie il gesto giusto che lo prepara alla vita. Comincia il suo esercizio che non necessariamente lo renderà “eroe” ma lo predisporrà ad una scelta coerente e responsabile. Forse, quando le circostanze lo richiederanno, sarà pronto per atti eroici ed allora diventerà un eroe … Ne varrà sempre la pena. Forse, questo è il momento dell’eroe quotidiano.


Madre Terra e Padre Cielo
Oh Madre Terra che ci nutri e reggi
ci donasti il corpo con difetti e pregi,
gli appetiti e desideri incoraggi e sorreggi
Oh Madre Terra con la tua forza gravitazionale
ci leghi alla vita anche quando è banale
e rendi forte l’istinto primordiale
Vivi nobile, vivi forte
e accetta la tua sorte
Oh Padre Cielo che ci innalzi e ispiri
ci donasti l’anima e i suoi sospiri
e la nobiltà in colui che ammiri
Oh Padre Cielo con la tua altezza
ci fai amare l’umanità nella sua bellezza
e per essa ci doniamo con audace freddezza
Vivi nobile, vivi forte
e accetta la tua sorte

 

Testo e poesia di

Fausto Lionti