Numero 18
Il Qi Gong 2a parte - 2a puntata
2aparte: Tecniche di concentrazione e distribuzione dell’energia
Come mantenere una buona efficienza fisica e mentale con pochi e semplici gesti.
Nel numero 16 della rivista abbiamo presentato alcuni termini medici che saranno usati nella spiegazione, accompagnati dalle debite immagini. In questa e nelle prossime puntate esporremo le tecniche di concentrazio-ne, accumulo e mobilizzazione del Qi e la cerimonia di chiusura; cominciamo con la concentrazione e l’accu-mulo del Qi.
A) CONCENTRAZIONE ED ACCUMULO DEL QI
Posizione del cavaliere (o statica Zhangong)
Posizione eretta, con i piedi paralleli, posti ad una distanza pari alla larghezza delle spalle, muscoli rilassa-ti, braccia lungo i fianchi. Portare lentamente le braccia in avanti, sollevandole fino all'altezza del petto.
Ruotare le palme verso l'alto e quindi riportare le mani indietro (fig. 1), flettendo i gomiti, e facendole passare vicino alla vita; contemporaneamente si flettono le ginocchia e si abbassa il bacino (fig. 2), mentre le mani vengono portate indietro (fig. 3) e poi di nuovo in avanti descrivendo un ampio cerchio esterno parallelo al terreno fino a fermarle all'altezza del petto. A questo punto le mani sono rilasciate, con il palmo rivolto verso il basso (come a formare un tetto, o come se le mani tenessero un pallone), i gomiti sono flessi e distanti dal corpo, in modo che tra le ascelle ci sia lo spazio di un pugno. Il collo è rilasciato, le spalle sono dritte e rilassate; il sacro tira la colonna verso il basso; le ginocchia sono flesse e le piante dei piedi sono ben piantate in terra; i muscoli del viso sono rilassati, distesi, quasi in un sorriso; lo sguardo è diretto in avanti (fig. 4). Questa posizione va mantenuta il più a lungo possibile, ma la resistenza si acquisisce piano piano, per gradi.
In questa posizione respirare normalmente, contando i propri atti respiratori per liberare la mente dai pensieri.
Regolare il cuore
Respirazione antinaturale
Dopo gli esercizi delle dita, si eseguono almeno dieci atti respiratori antinaturali, ovvero contraendo l’addome in inspirazione e distendendolo in espirazione. Dopo le prime volte, ovviamente, il numero degli atti respiratori potrà aumentare a piacimento. Dopo una serie di respirazioni antinaturali, riprendere la normale respirazione prima di passare agli esercizi successivi