La Musica delle Sfere

Albert Einstein impiegò gli ultimi trenta anni della propria esistenza nel tentativo di individuare un modello che unificasse le forze di gravità ed elettromagnetica in un'unica forza, per dare all'Uomo una lettura chiara delle leggi che regolano l'Universo.
Einstein non vi riuscì, ma ebbe il merito di dare un impulso importante a questa esigenza umana di avere una comprensione delle leggi di Natura.
Dagli anni Sessanta ad oggi la Comunità scientifica mondiale ha tentato di perseguire la via intrapresa da Einstein ed il prodotto più avanzato di tale indagine è rappresentato dalle cosiddette Teorie delle Stringhe e Superstringhe. In realtà queste teorie sono molteplici ed ancora non si riesce a darne un'evidenza sperimentale. Scopo finale di tutte le ricerche condotte da numerose equipe in diversi Paesi sarebbe l'enunciazione e la dimostrazione sperimentale della Teoria del Tutto (Theory of Everything).
Base della Teoria delle Stringhe è l'assunzione che componenti fondamentali della materia sarebbero delle entità fisiche ad una dimensione, le stringhe, o anche a due dimensioni, membrane (brane).
Questi oggetti potrebbero essere microscopici filamenti, aperti o chiusi ad anello, di dimensioni confrontabili con la lunghezza di Planck: 10-35 metri, la più piccola dimensione concepibile in fisica. Le stringhe sarebbero soggette ad una tensione poderosa di 1039 tonnellate, che sarebbe proporzionale alla loro dimensione e ne determinerebbe la frequenza di vibrazione.
Più la stringa è grande più la sua frequenza sarebbe elevata e ciò provocherebbe l'attrazione gravitazionale della altre particelle. In questo modo la nuova teoria unificherebbe la Forza gravitazionale con le proprietà quantistiche ed elettromagnetiche delle componenti subnucleari. La contraddizione tra le leggi finora in auge della gravitazione e della meccanica quantistica, che finora non si riusciva a conciliare, sarebbe in tal modo superata.
L'esistenza di queste particelle in perenne vibrazione conduce al risultato che l'Universo non sarebbe costituito dalle classiche quattro dimensioni, ma da 11 o 26 dimensioni, a seconda dei particolari parametri presi in esame.
Un'ipotesi che i fisici teorici fanno per le dimensioni che noi non riusciamo a concepire sperimentalmente è che queste abbiano grandezze talmente ridotte da entrare in gioco solo a livello delle componenti subatomiche.
Ci sarebbero modi caratteristici e quantizzati in cui le particelle vibrerebbero e dalla loro vibrazione scaturirebbero tutte le particelle elementari che compongono il nostro Universo, così come una corda di chitarra, più o meno tesa, genera un numero praticamente infinito di toni musicali.
Altra caratteristica stupefacente di questa teoria è che possiede una supersimmetria, cioè ad ogni particella di materia (Fermione) corrisponde una particella di forza (Bosone) e viceversa.
Alla completa comprensione di queste teorie mancano molti tasselli e passerà ancora diverso tempo.
Quello che stupisce, oltre ai concetti rivoluzionari insiti nella teoria, è il parallelismo concettuale con alcuni insegnamenti formulati quasi tremila anni fa da Pitagora ed Empedocle che parlavano di entità che, attraverso il loro movimento, davano origine ai differenti aspetti del reale; parlavano, altresì, di vibrazioni musicali alla base dei movimenti e della composizione dei Corpi celesti.
La Scienza, che insieme con Politica, Arte e Religione ha da sempre condotto l'uomo nella Ricerca della Verità, è davvero quella che, in questo periodo, sta facendo i passi più significativi.