Sentimenti Digitali

È di forte impatto lo spot televisivo di una nota società di telecomunicazioni che trasmette via cavo le parole di pace di Gandhi, con una sequenza di immagini che lo fanno arrivare in contemporanea in tutto il mondo, e che conclude: “Se avesse comunicato così, oggi che mondo sarebbe?”.
“Ah!... se solo la tecnologia moderna fosse esistita un secolo fa!”, viene da pensare con nostalgia.
Ma, a ben riflettere, che amaro lascia in bocca!
Già… Oggi che abbiamo tanta tecnologia, che uso ne facciamo?
Lì c’era un messaggio da diffondere e mancavano i mezzi; oggi abbiamo i mezzi e manca il contenuto.


Attraverso i cavi circola, o meglio serpeggia, la civiltà del consumo, dell’usa e getta (dal fazzoletto al sentimento), dei falsi bisogni, degli anti-valori fino ad arrivare alla violenza e al terrorismo.
Abbiamo una tecnologia avanzata che fa progressi - è il caso di dirlo - alla velocità della luce, ma in misura inversamente proporzionale l’uomo regredisce.
Usando un po’ di senso comune, che oggi sembra il più raro dei sensi, basterebbe recuperare la natura umana, domandandoci innanzi tutto: che significa essere uomo? o meglio Chi sono io? Chi è l’altro accanto a me? Dove sono? e potremmo chiudere chiedendoci Da dove vengo? Dove vado?
Questo numero, che apre la stagione autunnale, accompagna il periodo dell’anno che invita alla riflessione. Non lasciamoci sfuggire l’opportunità e ritagliamoci un momento per ascoltare il nostro mondo interiore, magari ispirandoci alle pagine che seguono dedicate, come sempre, alla filosofia.
È una scienza antica quanto l’Uomo e che possediamo sin da quando, bambini, pronunciammo per la prima volta la parola “Perché?” Recuperiamola.