Vite parallele
di Paola Bafile
Non mi riferisco alla celebre opera di Plutarco, in cui l’autore latino del I secolo a.C. confronta il mondo greco e romano attraverso uomini illustri mostrandone vizi e virtù, bensì ad un aspetto sconcertante della nostra realtà.
Viviamo oggi, come umanità, vite parallele: contemporanee sì, ma appartenenti a mondi che non hanno nulla in comune, se non il fatto di esistere nella stessa epoca, il XXI secolo.
Dalla tranquilla comodità del nostro salotto guardiamo la scatola della Tv, che ci mostra immagini surreali di donne, uomini e bambini ammassati in vecchie carcasse del mare o in fatiscenti gommoni, soccorsi, quando va bene, dalla nostra Marina. Centinaia di esseri umani che fuggono, cacciati dalle loro terre, dalle loro case, torturati e sfruttati da aguzzini senza pietà. Tanti non ce la fanno e, ci racconta il cronista, affogano in mare, nello stesso mare in cui andremo a bagnarci la prossima estate, il nostro Mediterraneo, ad un passo dalla salvezza. Già, perché la nostra terra italiana è per questa gente disperata la terra promessa, lontana dalle violenze, dalla guerra, dalle torture, dalla sopraffazione.