Dal 30 aprile al 2 maggio 2011 Roma è stata invasa da pellegrini provenienti da ogni parte del mondo, in occasione dei festeggiamenti per la beatificazione di Papa Giovanni Paolo II. Un grande evento che, vista la partecipazione di circa due milioni di fedeli, conferma l’amore che Karol Woytila ha riscosso in tutto il mondo, arrivando a toccare il cuore di ognuno. Un avvenimento che ha visto protagonista anche Nuova Acropoli, coordinata dalla macchina organizzativa della Protezione Civile di Roma Capitale, e chiamata ad intervenire a partire dalla mattina del 30 aprile con oltre 50 volontari provenienti da Pescara, L’Aquila e Roma.
Sabato 30 aprile siamo stati impiegati nell’area del Circo Massimo, dove centinaia di migliaia di fedeli hanno assistito alla veglia in memoria di Papa Giovanni Paolo II e che, successivamente, hanno iniziato ad incamminarsi verso Piazza San Pietro per assicurarsi un buon posto da cui assistere alla cerimonia di beatificazione. Una folla impressionante che solamente alle quattro del mattino ha cominciato a defluire dal sito e che, nel giro di due o tre ore, ha nuovamente invaso i varchi con interminabili ma composte code. Già alle prime luci del giorno, Via della Conciliazione è stata completamente sommersa da due immensi serpentoni di persone, separati solamente dal corridoio centrale di sicurezza. Malgrado questa moltitudine oceanica, quando alle 10:30 in piazza San Pietro Papa Benedetto XVI ha dato inizio alla solenne cerimonia di beatificazione, un rigoroso silenzio e gli occhi lucidi di bambini, genitori ed anziani, provenienti da ogni parte del mondo, ha reso ancora più sacra l’atmosfera. Un silenzio rotto solamente dalle grida e dai pianti di commozione, quando è stata annunciata la proclamazione dell’avvenuta beatificazione a cui hanno fatto seguito lunghissime fila di fedeli che, per quasi ventiquattro ore, hanno reso omaggio alle spoglie del Beato Papa Giovanni Paolo II.
I giorni di servizio sono stati molto intensi e principalmente direzionati all’assistenza al pubblico durante le cerimonie e nella gestione del flusso e deflusso dalle stazioni metro, come pure nell’offrire informazioni ai pellegrini ospitati nella capitale.
È stata un’esperienza esaltante per i molti giovani volontari di Nuova Acropoli che hanno dovuto gestire le proprie risorse, la stanchezza ed un uragano di emozioni, relazionarsi con ragazzi, anziani, intere famiglie e gruppi di tutte le etnie e nazionalità con cui è stato facile intendersi, comprendersi, abbracciarsi nell’unico linguaggio universale: la disponibilità d’animo, l’apertura di cuore. Sono state 400 ore di generoso servizio, dove ognuno ha teso una mano, una parola, uno sguardo per una sana convivenza, per scrivere altre pagine di storia. Ognuno ricorderà questi bellissimi giorni.
Questo è il motto del volontariato di Nuova Acropoli: “essere utili dove è necessario”. Questi sono i volontari di Nuova Acropoli: idealisti generosi, uomini e donne che cercano di migliorarsi giorno per giorno, portatori di uno stile di vita alimentato dalla filosofia come strumento per conoscersi e mettersi al servizio degli altri.