Come uscire dalla crisi

Viviamo in un momento di grave crisi economica che sta preoccupando il mondo intero. Ha dimensioni globali ed è arrivata a toccare i beni di prima necessità. Non si tratta più di rinunciare a comprare il vestito firmato, il gioiello esclusivo, l’automobile potente: bisogna fare i conti con l’acquisto di pane e di latte. Forse non ci intendiamo tanto di Borse, ma è chiaro che nella borsa della spesa entra molto meno e quello che prima facevamo con leggerezza, ora va soppesato. Le circostanze ci obbligano a focalizzare l’essenziale, a non  reagire meccanicamente di fronte ad un acquisto dettato dalle mode.

Gli economisti cercano le cause nell’economia, gli ambientalisti accusano i governi di dedicare molto tempo alla cura dei mercati senza tenere conto della vera crisi che, affermano, è ecologica, laddove  la domanda di risorse del nostro pianeta supera di un terzo la sua capacità di risposta.

Ma nel contesto di un editoriale di un periodico di una associazione di volontariato, animata dalla filosofia attiva, non entra l’analisi finanziaria o quella della scarsità di materie prime, ma sì quella dell’essere umano, artefice sia della recessione economica che ecologica.

Se vogliamo trasmutare questo momento di difficoltà in qualcosa di positivo, dobbiamo riflettere sulle cause che lo hanno determinato.

A tutti è chiaro che aumenta il costo del pane perché cresce il prezzo del grano, a sua volta determinato dal petrolio; già è meno chiaro perché, diminuendo quest’ultimo, non c’è un eguale ribasso del prodotto finito. Fiumi di parole per spiegare un perché, ma il campo di indagine rimane freddo, le spiegazioni ingiuste per la logica della gente comune.

I pensatori classici possono darci una mano.

Se prendiamo ad esempio Platone, cardine della filosofia greca e punto di riferimento universale, egli pone al centro dello Stato l’individuo: dalla sua natura dipenderà la società ed i suoi governanti. Sono i suoi valori etici che determineranno la salute o no dello Stato, compresa l’economia.

Se vogliamo dare uno sguardo ad un grande filosofo classico del mondo orientale può venirci incontro Confucio con l’ideale di uomo valoroso, sotto la cui  guida lo Stato prospera. Con la sua proposta di ordine sociale razionalizzato attraverso l’Etica e basato sulla cultura personale  ha influenzato la  Cina per circa duemilacinquecento anni. Chiara è la priorità che emerge da uno dei suoi più famosi insegnamenti: “Prima di servire gli dei, preoccupati di servire gli uomini che ti circondano, di farli nobili, valorosi, con il senso dell’onore, giusti e virtuosi; e una volta realizzato questo, dedicati agli dei”.

Di esempi potremmo farne tanti, perché i grandi della filosofia di tutti i tempi ci hanno lasciato una ricchissima eredità, che ignoriamo nella vita quotidiana, pensando che sia da riservare alle cattedre degli specialisti.

La priorità che emerge è quella dell’essere umano. E così, come per curare una malattia fisica, oltre che lenirne gli effetti,  si deve agire sulla causa che l’ha provocata, ugualmente per uscire da una economia malata, aldilà che i governi adottino tutti i provvedimenti per causare meno sofferenza alle persone, bisogna che l’individuo agisca su stesso.

La filosofia deve tornare per strada, tra la gente; è lei uno strumento efficace, che  aprendo la mente e  riscaldando il cuore, promuove un’azione cosciente e permette il rinnovamento di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Questa è la filosofia che promuove Nuova Acropoli e che anima la sua azione in quasi sessanta Paesi nel mondo e di cui puoi beneficiare anche tu.