SOCRATE E SANTIPPE: filosofia fra le mura domestiche. 2° parte - Il segreto del numero

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“SOCRATE E SANTIPPE: filosofia fra le mura domestiche.”


2° parte – Il segreto del numero

 

La volta scorsa siamo rimasti a casa di Socrate e Santippe a prendere del tè, con tre amiche che chiedono al maestro cosa fare per poter diventare brave come medico, insegnante o comandante dell’esercito.

Quale scienza dovranno studiare?

 

“Quella che è alla base di tutte le scienze: la scienza del numero”, spiega Socrate.

 

“La scienza del numero?” Chiedono le giovani greche.

“Sì - spiega Socrate - perché questa scienza porta alla saggezza, il numero, (spiega Platone nell’Epinomide) fu un dono che ci fece un Dio: Cielo, o Olimpo o Cosmo come vogliamo chiamarlo. Noi uomini, con la capacità raziocinante, siamo gli unici a percepirlo e questo ci permette di comprendere e cogliere le virtù, la più grande fra tutte la saggezza che porta la felicità.”

Ma cos’è questo numero? Non certo il tenere i conti (che egli dice essere comunque cosa non da poco ed importantissima), ma per numero si intende un codice di accesso all’opera dell’Universo, una chiave per intenderne i segreti di carattere fisico, chimico, astronomico, che sono la base delle leggi fisiche e morali dell’Universo e dell’uomo.

Il numero ci permette di percepire la molteplicità attraverso cui l’Uno si manifesta e intuire l’Unità di tutte queste forme differenti, di percepire che c’è un oggi, uno ieri, ed un domani ed un eterno presente nel quale l’uomo sta compiendo i suoi passi per prendere consapevolezza di sé.
Gli animali non hanno consapevolezza del passato e del futuro; l’uomo sì, può percepire la sua evoluzione e lavorare coscientemente in essa.

I numeri sono le prime espressioni fenomeniche degli archetipi, le prime ombre: dai numeri si passa alle forme e poi agli oggetti. Così le cose e gli eventi non sono frutto del Caso.

Lo scienziato che studia questo senza comprendere che è dono del cielo si fermerà in superficie; lo scienziato-filosofo che riconosce l’opera di Theos nel cosmo vedrà il senso delle cose, ricalcando il sentiero della saggezza che porta felicità.

Ma nella pratica tutto ciò che vorrà dire?

Socrate e Santippe, Nuova Acropoli, filosofia fra le mura domestiche, il segreto del numeroContinua così il nostro dialogo inventato, in cui Socrate chiederà a Clora cosa dovrà apprendere per essere un buon medico “Dovrò conoscere i colori e le proporzioni degli organi per capirne i sintomi e conoscere le proprietà e le dosi in cui miscelare erbe e grassi animali per creare gli antidoti” “Questo allora non è scienza del numero?” le fa notare Socrate.

Cristizia invece non ha dubbi: sa che per insegnare musica, poesia e danza avrà bisogno del numero perché non può essere altrimenti, ma Socrate le farà vedere che il numero è anche la misura nell’insegnamento: “Non puoi chiedere ad un bimbo di 5 anni di comporre un endecasillabo, ma sì che impari una filastrocca. Insegnare è misura nell’incoraggiare e nel correggere, è pazienza, è saper aspettare e saper incitare, è proporzionare la conoscenza in relazione alla capacità di utilizzo di questa, e questo è arte del numero”.

Solo Fedra non arriva a capire: “Per comandare un esercito ciò che è importante è il valore mio e dei miei soldati, la fiducia che ho in loro e loro in me, e poi armi e buon addestramento. A cosa mi serve il numero?” Ma è subito azzittita dalle sue amiche “Ma come credi di portarli a combattere a 1000 miglia di distanza? Per opera dello Spirito di Zeus? O forse dovrai studiare un po’ di topografia ed orientamento (che sono tutti calcoli), e vedere se esistono fonti e fiumi nei luoghi che percorrerai affinché possano dissetarsi? E ancora calcolare il vitto che è necessario trasportare e cosa potrai trovare camminando. Se li porterai allo sbaraglio, ucciderai loro e la tua città ed è naturale che ad un capo inetto si rivolteranno!”

Nel frattempo Santippe è sempre più in collera! E poi, lei sì che ha la scienza del numero! Lei, che fa la spesa tutti i giorni e deve far quadrare i conti con i pochi soldi che hanno, dal momento che Socrate non fa che conversare ed educare i giovani gratis!

“Ora basta!”
Caccia Socrate, “Anche tu devi avere misura! Vattene in piazza e lasciami in pace con le mie amiche!”

Il filosofo si congeda velocemente, mentre Santippe offre da bere un liquore speciale. Il brindisi sarà proprio: “VIVA LE DONNE!”


Alla prossima puntata!

Maria Sole Pomara