La determinazione

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Alla ricerca delle virtù perdute


La determinazione


Abbiamo perso una virtù: la capacità di avere una volontà ferma, stabile. Non è che non esiste, ma è una rarità trovarla in un’epoca in cui tutto sembra facile e raggiungibile, in cui tutte le cose hanno lo stesso valore e di conseguenza non ne hanno alcuno. Tutto questo ha condizionato, o meglio ha indebolito, la volontà e la chiarezza negli obiettivi. Se per arrivare alla meta occorre perseguire, lottare, sforzarsi, cadere e rialzarsi è meglio cambiare meta, tanto non si hanno fini chiari, definiti, determinati...

Non si ha la capacità di scelta. Oggi si esalta la libertà che porta con sé la possibilità di preferenza, ma non sappiamo scegliere perché non conosciamo le opzioni, perché mai le abbiamo approfondite e non abbiamo neanche sviluppato la capacità di vagliare: è come trovarsi davanti a tante bottiglie di vino che vanno dalle qualità più scadenti all’eccellenza, ma, non conoscendo il vino, non si sa quale scegliere.

Oggi in apparenza abbiamo molte possibilità, molte alternative; abbiamo una sovrabbondanza di informazioni, ma non abbiamo la preparazione culturale e morale per avere una sana capacità decisionale.

Se uno sa cosa vuole, determina lo spazio ed esclude tutto ciò che sta intorno di superfluo; è come la concentrazione che centra un punto. Quando uno è determinato, delimita, a differenza di chi vaga in spazi molto aperti senza limiti e senza mete, con l’occhio che non sa dove posarsi e la volontà quale direzione prendere.

Il determinato ha un inizio per giungere alla fine dell’obiettivo fissato; è "de-terminato".

Perché non troviamo molta gente pronta a prendere un impegno e a portarlo a termine con determinazione? Delle volte ci sono i buoni propositi ma sono troppe le distrazioni e non siamo più abituati a coltivare le virtù. Così, al posto della determinatezza, esiste la caparbietà, la cocciutaggine che è fissarsi per orgoglio o per egoismo e non per chiarezza di fini.

Forse in pochi sanno che Termine era un epiteto di Giove con significato di protettore dell’impegno e che, in seguito, divenne la divinità che vegliava i confini dei poderi. Termine è passato nel diritto romano come un evento futuro che è certo, anche se in alcuni casi non si sa quando si verificherà, come il caso della morte, ed è distinto dalla Condizione (altro concetto giuridico) in cui permane incerto il verificarsi dell’evento e a cui l’ordinamento subordina effetti giuridici.

Da qui deriva la parola "determinato" che indica colui che ha preso un impegno con se stesso e che, grazie a questa virtù, è certo del risultato.

Il determinato è risoluto e fermo nelle decisioni prese perché valutate. Determinato si può essere per una meta, ma anche nella vita. Diventa una persona con una forza di carattere che mostra, in ogni situazione, la propria tenacia che la porterà ad avere successo in tutti gli ambiti della propria esistenza.

 

Fato che spingi e respingi,
ineluttabile ti fingi.

Fatto tu fosti per temprare l’animo,
il diamante segna la pietra più dura
per tale ragione non ti biasimo

Prima che finisca la notte oscura
la determinazione, la invitta,
sarà l’arma risoluta e sicura.

Fato che stringi e costringi
non sei tu quello che vinci.


Fausto Lionti