La fatica cronica

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La mancanza di coscienza in ciò che facciamo - il non essere presenti a se stessi - ci stanca molto di più che se ci obbligassimo a essere presenti ad ogni nostra azioni. Questa stanchezza male accumulata riduce ogni volta di più il nostro periodo di rendimento ottimale. Correre, senza respirare; abusare delle emozioni egoiste o deprimenti, senza uscirne; girare continuamente intorno alle stesse idee circolari, senza cercare soluzioni, porta inevitabilmente all'esaurimento.
Riposare in queste condizioni è molto difficile, per non dire impossibile.
Non si può respirare solo di tanto in tanto quando si nuota;

né, in certi giorni, ci si può offuscare la mente per non pensare a niente e cercare di dimenticare le emozioni che ci turbano. Questi riposi sono maschere, sotterfugi, trappole poco sottili, illusioni che, quando scompaiono, lasciano il posto alla stanchezza e non rinnovano le energie per iniziare nuovi cicli di lavoro con maggior entusiasmo.

Traduzione di Paola Bafile