Siamo tutti giornalisti

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In questi giorni su molti giornali e siti internet è apparsa la notizia di un nuovo servizio che hanno lanciato il famosissimo motore di ricerca Yahoo e l’agenzia giornalistica Reuters: You Witness, Tu Testimone. L’idea di fondo è quella che tutti noi siamo potenziali giornalisti sparsi per il mondo ed abbiamo la possibilità di osservare un qualsiasi evento, registrarlo con macchine digitali, videocamere o telefonini e pubblicarlo su internet. Andando all’interno del sito http://news.yahoo.com/you-witness-news,

in bella vista appare la frase “Eri presente quando è successo?”; seguono, poi, tutte le istruzioni per inviare il materiale. Al lato sinistro della pagina appare anche un cartellino di riconoscimento da giornalista con sopra un volto anonimo che invita l’utente a registrarsi per diventare a tutti gli effetti giornalista di You Witness News.
Qual è la novità di questo servizio?
A livello teorico nessuna, perché, da sempre, i privati cittadini di qualsiasi parte del mondo hanno collaborato con giornali, telegiornali, radiogiornali e siti internet per far pubblicare o trasmettere materiale inedito o di rilevante importanza. Basti pensare, ad esempio, alle immagini famosissime del crollo della seconda delle Torri Gemelle del tragico 11 settembre a New York, oppure a tutte le altre immagini amatoriali che regolarmente i telegiornali trasmettono in televisione, oppure alle foto compromettenti di personaggi famosi che vengono acquistate e pubblicate dai giornali scandalistici.
A livello pratico, invece, è stato creato un vero e proprio canale di trasmissione di questo materiale. Chi in passato ha provato ad andare da un qualsiasi giornalista con una foto o un filmato, a meno che non fosse lo scoop del giorno, avrà trovato non poche difficoltà per ricevere attenzione, oppure non ci sarà andato affatto, scoraggiato dalle modalità d’ingresso nel mondo del giornalismo.
Yahoo e Reuters, invece, si impegnano ad osservare con interesse queste informazioni e, se possibile, a pubblicarle, quantomeno su internet. L’interfaccia è quella che oggi va più di moda ed è più impersonale perché non prevede il contatto umano, cioè un sito internet. Quindi basta avere una foto o un filmato, collegarsi al sito web, registrarsi, e poi, attraverso procedure semplicissime, comporre il proprio articolo. Così il gioco è fatto!
Molti potranno pensare che su internet è possibile creare un qualsiasi sito e parlare di qualsiasi argomento in piena libertà; però è anche vero che è molto difficile essere visitati da chi non conosce il sito. Per questo motivo avere una molla di spinta come Yahoo e Reuters permette a qualsiasi notizia di balzare in evidenza su tutte le testate giornalistiche del mondo in pochi minuti.
In futuro pensano anche di estendere il discorso agli eventi sportivi, manifestazioni, eventi di piazza e altro.
Con tutto ciò finisce la professione del giornalista? Dei tifosi verranno mandati allo stadio al posto di esperti reporter? Chissà! Probabilmente il contatto umano è ancora valido, l’unica certezza è che continuerà a crescere il numero di curiosi che con lo scopo di informare il resto del mondo non si faranno scrupoli ad entrare nelle vite degli altri pur di essere famosi per qualche minuto. E chissà se il Grande Fratello diventerà una realtà che da spettatori ci trasformerà in protagonisti?