l'Acqua si può spaccare

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Da "Il Sole 24 Ore" del 9 novembre 2006 apprendiamo che ricercatori tedeschi dell'Università tecnica di Berlino, del Max Planck Institute e della Libera Università di Berlino ed un'equipe americana dell'Università di Berkeley e dello Stanford Syncrotron radiation Laboratori, guidati da Junko Yano e Vittal Yachandra del Livermore hanno ricostruito la molecola di catalisi dell'acqua, ovvero un complesso di quattro atomi di manganese e di uno di calcio, al centro dell'ossidazione solare dell'acqua.

In parole povere è l'inizio della comprensione del meccanismo molecolare con il quale piante, alghe verdi ed altri organismi dividono la molecola dell'acqua (H2O) in O e 2H, traendo energia vitale per sé e liberando ossigeno sottoforma di O2 nell'atmosfera. Questo meccanismo finora sconosciuto ha creato le condizioni atmosferiche adatte alla vita sulla Terra da più di tre miliardi di anni. Prima, infatti, l'atmosfera aveva una composizione molto diversa dall'attuale che oggi ha un andamento ossidante.
Gli scienziati hanno utilizzato tecniche di spettrografia a raggi x e cristallografia che permettono una risoluzione di un quindicesimo di Angstrom (un diecimiliardesimo di metro).
Questo complesso, rappresentato per la prima volta, detto "Photosintesis 2" è estremamente sensibile alle radiazioni, degradandosi rapidamente se posto a loro diretto contatto, caratteristica che non aveva permesso finora di studiarlo. La nuova tecnica adottata dal gruppo di ricercatori permette finalmente di analizzarne il funzionamento, gli scambi tra catalizzatore e proteine, i passaggi della fotosintesi, i legami atomici e molecolari, con il risultato finale di separazione dell'acqua. La scoperta è molto interessante per due motivi fondamentali: il primo è la maggiore comprensione di un fondamentale meccanismo alla base della vita, il secondo è che la nuova tecnica apre altre strade per la produzione d'idrogeno a scopo energetico. Lo sviluppo di queste tecnologie permetterebbe la produzione d'ingenti quantità di energia senza l'emissione in atmosfera dei tristemente noti gas serra