CERN chiama Gran Sasso

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L'11 settembre 2006 sarà ricordato come una data storica per il mondo scientifico mondiale in quanto ha avuto luogo un esperimento epocale che ha visto la collaborazione di due laboratori di fisica nucleare tra i più importanti ed all’avanguardia dell’intero Pianeta: il mitico CERN di Ginevra ed il Laboratorio di Fisica Nucleare del Gran Sasso, in Abruzzo.
Il Laboratorio, ubicato sotto 1400 metri di roccia del Gran Sasso, permette di schermare le particelle cosmiche cariche che, in superficie, coprirebbero le tracce infinitesimali dei neutrini.
Scopo dell’esperimento è stato quello di chiarire la misteriosa natura dei neutrini, particelle subnucleari che hanno la proprietà di interagire poco o nulla con la materia. Si pensi che, in un secondo, sul dito di una mano, ne passano circa 60 miliardi. Finora, le teorie universalmente accettate dal mondo accademico, affermavano che i neutrini non avessero massa.
Un fascio di questi neutrini, prodotti artificialmente dall’acceleratore del CERN a 60 metri di profondità, ha attraversato la crosta terrestre in linea retta raggiungendo la profondità di 11 km e percorrendo 730 km in direzione sud-est in 2,5 millisecondi, attraversando il volume dei Laboratori del Gran Sasso, dove, per rilevare la loro presenza, è stato costruito uno schermo, del peso di 1800 tonnellate ed alto una trentina di metri, chiamato OPERA.
Il rilevatore è costituito da una serie di lastre di piombo alternate a lastre fotografiche. I neutrini, interagendo con gli atomi di piombo, dovrebbero generare dei prodotti in grado di impressionare le lastre fotografiche permettendo, in maniera inequivocabile, di rilevare la loro presenza e, in particolare, la differente natura di queste particelle.
I neutrini, si è scoperto a livello teorico, possono essere di tre tipi: elettronico, muonico e tauonico e, oscillando, l'uno può trasformarsi nell'altro. Nella teoria quantistica la proprietà dell’oscillazione è riservata a particelle aventi massa e, scoprire che i neutrini hanno massa, sia pur infinitesima, avrebbe profonde implicazioni nella comprensione dell’andamento dell’espansione dell’Universo.
Nell’esperimento, fra molte migliaia di miliardi di neutrini muonici, dovrebbero prodursi circa 15 neutrini tauonici. La rilevazione della loro presenza offrirebbe ai fisici la prova dell’esistenza della massa mancante che produrrebbe la forza gravitazionale necessaria ad arrestare l’espansione dell’Universo facendolo contrarre, per concludere la propria storia in un’immensa implosione, alla fine dei tempi, pittorescamente denominata Big Crunch.
Per adesso i risultati dell’esperimento sono in fase di elaborazione e dovremo aspettare qualche tempo prima che siano divulgati… trepidanti attendiamo!