Missione Indonesia 2006

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12-27 Giugno 2006

Operazione di soccorso di Nuova Acropoli alle popolazioni indonesiane
colpite dal terremoto del 27 maggio 2006

È il 27 maggio 2006 quando un terribile sisma del 6° grado della scala Richter accompagnato da una forte eruzione del vulcano Merapi scuote la meravigliosa isola di Giava, in Indonesia.
Saranno più di seimilacinquecento i morti e più di duecentomila i senzatetto, per lo più nella zona di Yogyakarta
Proprio lì, quindici giorni dopo, si recheranno i volontari di Nuova Acropoli in aiuto alle popolazioni con l’attività di soccorso chiamata “Missione Indonesia 2006”.


Giusto il tempo di organizzarsi...
L’Indonesia, però, non è una zona ad alta “vocazione turistica”, come si dice, né di grandi interessi economici e così, subito dopo la doverosa notizia di cronaca, l’onda comunicativa ha perso la sua forza, soffocata dal solito clima di indifferenza e dimenticanza rispetto, per esempio, al più famoso e mortale tsunami.
Così, non è stato facile reperire fondi preso Enti o privati, ma i più sensibili si sono fatti avanti e la missione ha cominciato la sua vita.
Quando avvengono questi eventi disastrosi non possiamo chiudere gli occhi ed ignorarli perché, anche se non non ci toccano da vicino, abbiamo la responsabilità di intervenire nel minor tempo possibile e con la massima efficacia.
La scelta di intervenire su una scuola pubblica non è stata casuale, perché i bambini sono il simbolo della rinascita di un popolo e rappresentano il futuro. Per questo era importante aiutarli ripristinando il cuore della loro educazione.
Durante i soccorsi non è stato facile far convivere diverse culture; è stato necessario sforzarsi perché per fare un buon lavoro non si può guardare a ciò che separa gli uomini, cioè culture molto diverse l'una dall'altra, ma bisogna concentrarsi su ciò che li unisce: la dignità umana, valore universale che rende fratelli tutti gli esseri umani.