Il fenomeno Ebay

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Ormai il nome “Ebay” (da “eBay”, “baia elettronica”, virtuale, ma anche dal verbo “to buy”, comprare) è diventato di uso comune; è normale ascoltare racconti di amici, colleghi o parenti che hanno fatto affari … oppure sono stati truffati.
Innanzi tutto, che cos’è Ebay?
È una sorta di piazza virtuale nella quale si mercanteggia a colpi di rilanci di asta. È una piazza molto allargata perché si espande su tutto il mondo. Ci sono i venditori e gli acquirenti, come in qualsiasi mercato. I venditori mettono in mostra i propri oggetti con un valore di base d’asta e gli acquirenti effettuano promesse di acquisto a un determinato prezzo. Al termine dell’asta si aggiudica l’oggetto chi ha offerto la somma più alta.
Questo semplicissimo, e antico sistema, ha avuto un grande successo su internet ed ha praticamente soppiantato il sistema delle bacheche degli annunci dell’usato, perché dà l’illusione di fare sempre dei veri affari.
Su Ebay vende chiunque, da chi vuole svuotare la cantina, al ragazzo che vuole guadagnare qualche soldo; dal negozio che ha bisogno di svuotare le scorte fino al solito truffatore.
Come si fa a stare sicuri?
La sicurezza certa è impossibile; chi non vuole rischiare deve rivolgersi ai classici negozi, per gli altri è sufficiente stare un po’ attenti. Però c’è un sistema di sicurezza: ogni persona iscritta nel circuito Ebay ha un voto, detto feedback. È un numero che conta quante transazioni (vendite/acquisti) sono stati effettuate con successo. Il voto (positivo o negativo) viene scambiato reciprocamente tra venditore e acquirente alla fine della transazione. Con questo semplice sistema, se un venditore ha un punteggio, supponiamo 100, sarà affidabile con una buona sicurezza; se ha 10.000, sarà affidabile come un normale negozio; se ha 2, potrà essere una bravissima persona, oppure un truffatore che ha simulato 2 vendite con successo; perciò ci vuole un po’ più di attenzione!
E per il pagamento? Di solito si fa anticipato; il discorso del contrassegno è molto raro, e, dopo tantissimi casi di pagamenti effettuati e merce mai recapitata, la stessa Ebay, nata quasi come scherzo ma ormai realtà multinazionale, ha messo in piedi una sorta di banca, PayPal, che fa da controllore delle transazioni. L’acquirente paga PayPal e PayPal paga il venditore, senza che questi arrivi mai ad avere la carta di credito dell’acquirente. Se l’oggetto non arriva mai a destinazione oppure arriva danneggiato o non conforme alla descrizione, teoricamente PayPal risarcisce l’acquirente.
Questo sistema molto semplice, in Italia ancora non prende piede per due motivi: il primo è che bisogna utilizzare la carta di credito e gli Italiani hanno molta diffidenza per questo strumento; il secondo è che i venditori devono versare una minima percentuale del proprio profitto. Perciò in Italia si utilizza il metodo della ricarica PostePay, che è una carta di credito ricaricabile lanciata di recente da Poste Italiane. Si va allo sportello postale e si ricarica la carta numerata del Sig. Rossi dell’importo dell’acquisto e si versa 1 euro alle poste. Questo sistema, assolutamente vietato da Ebay, non offre nessuna garanzia di sicurezza, perché il venditore potrebbe non spedire l’oggetto e ciò non avrebbe alcuna conseguenza legale. Di fatto, però, è l’unico utilizzato. Grazie a Ebay le nostre Poste Italiane incassano di media 1 euro a transazione per la ricarica e 7 euro per la spedizione, quindi circa 8 euro. Ogni giorno in Italia si concludono con successo migliaia di transazioni.
Ebay è uno strumento molto valido, permette alle persone di fare degli acquisti risparmiando qualcosa in un periodo non felice per le tasche, oppure permette con un po’ di impegno di trovare prodotti introvabili nella propria città. Però per qualcuno è diventato un gioco e per altri una droga; non è raro sentire storie di ragazzini che hanno svuotato conti in banca, sono diventati ricchi oppure hanno messo in ginocchio i conti dei genitori... Quindi ricordiamoci che è sempre uno strumento.